Santuario del Corpus Domini

Venne fondato il 22 luglio 1456 da Caterina de’ Vigri (1413-1463) ed è il primo monastero di clarisse della città. Il Santuario è stato costruito tra il 1477 e il 1480 da Nicolò Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, mentre il monastero è preesistente, databile attorno al 1300 e rimaneggiato più volte.

Nel 1687 l’architetto Cardinale Giacomo Monti fece ristrutturare la chiesa, ingrandendola e alzando le volte. Fece anche decorare l’interno in stile barocco con pitture di Marcantonio Franceschini[1], interventi in stucco di Enrico Haffner e Giuseppe Maria Mazza.

Con l’arrivo delle truppe francesi al seguito di Napoleone, l’ordine delle Clarisse venne soppresso, la chiesa sconsacrata e il monastero confiscato. Le religiose fecero ritorno nel 1816, a seguito della Restaurazione, mentre parte del monastero venne adibito a caserma dal generale Enrico Cialdini. Nel 1905, grazie all’interessamento di Alfonso Rubbiani e del Comitato per Bologna storico-artistica, venne eseguito il restauro della facciata della chiesa.

Il 5 ottobre 1943, durante la seconda guerra mondiale, la chiesa e il monastero vennero colpite dai bombardamenti alleati, a causa della vicinanza della caserma Cialdini, considerata obiettivo militare. Le volte della navata e parte dei muri che la reggevano vennero distrutte, devastando le decorazioni barocche. Anche il portale in cotto venne frantumato.

L’aspetto attuale del santuario si deve al pronto restauro da parte della Sovrintendenza. Il portale venne ricomposto dallo scultore Giovanni Vicini.

Dal 2023 il monastero ha sospeso la propria funzione e le ultime monache di clausura sono state trasferite in un’altra struttura.

Indirizzo e contatti

Via Tagliapietre, 19 ‒ Bologna (BO)